Tema della Partecipazione nel Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022

Contributi e confronti ricchissimi di spunti a partire dalle esperienze attuali nelle realtà partecipative nazionali durante l’iniziativa del 14 ottobre 2022 attivata e coordinata dalla Regione Sardegna, Servizio SVASI dell’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente, moderazione di Serenella Paci di Poliste (Società Benefits).

L’iniziativa “Una partecipazione di qualità per l’efficacia delle politiche pubbliche” ha fatto il punto della situazione delle Regioni oggi dotate di Legge sulla Partecipazione (Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Marche), con un focus sull’esperienza della Regione Sardegna, che ha sviluppato in modo particolarmente efficace l’esperienza partecipativa nella definizione della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile.

Il percorso avvenuto con il coinvolgimento di moltissimi stakeholder e cittadini si è dimostrato particolarmente efficace per questa prima parte di definizione della strategia in particolre per la coerenza con i percorsi partecipativi dei Fondi comunitari. La Regione, durante il periodo di pandemia ha colto l’occasione per sviluppare e rafforzare metodiche partecipative basate sull’utilizzo degli ambienti online. Importante valore dato dall’efficace animazione e passione di tutto il team regionale a partire da Gianluca Cocco, direttore del Servizio sistenibilità Ambientale, valutazione strategica e servizi informativi (SVASI) e coordinatore della Strategia Regionale e al suo team di collaboratori formato dai funzionari Luisa Mulas, Emanuela Manca e Filippo Arras. In diversi casi agli eventi hanno partecipato centinaia di persone collegate con idee e proposte preziose per la redazione di documenti strategici. Nell’evento del 14 ottobre i partecipanti sono stati poco meno di un centinaio, incollati allo schermo fino all’ultimo (dopo mezz’ora dal termine).

Utili contributi sono arrivati a partire Chiara Pignaris dell’AIP2 (Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica) con riferimenti importanti sul tema anche espressi dalla carta della partecipazione (con i temi della cooperazione, della fiducia, dell’informazione, dell’inclusione, dell’efficacia, dell’interazione costruttiva, dell’equità, dell’armonia (riconciliazione), del redere conto e della valutazione).

Antonio Floridia dalla Toscana ha fatto un quadro teorico del ruolo della partecipazione approfondendo il tema del rapporto tra processi partecipativi e decisionali, il ruolo del dibattito e dell’inclusione e l’importanza dell’esplicitazione dei saperi diffusi dei territori, mettendo in luce il rapporto stretto tra la legittimazione e la governabilità.
Il relatorre ha anche messo in luce l’utilità del modello legislativo (presenza di una legge regionale) perché la stessa garantisce continuità nell’operato della P.A. Parlando di distorsioni demagogiche ha voluto evidenziare le (quasi sempre) presenti retroazioni negative nei confronti degli amministratori che hanno forzato questi processi per ratificare scelte nei fatti già prese anche se non esplicitamente espresse. Ha concluso anche sottolineando il ruolo della mediazione come processo salutare perché riduce le derive plebiscitarie e tecnocratiche.

Francesca Paron

Annalisa Fauzzi, dalla Regione Puglia ha espresso un percorso coinvolgente in cui la 7.ma commissione per la valutazione ha considerato importante rafforzare i finanziamenti per aumentare il ruolo della partecipazione e dare la corretta visibilità alle pratiche in corso. Alla funzionaria e a due colleghi appassionati presto si affiancheranno ulteriori 5 figure professionali. La formazione diventa un fatto cruciale coinvolgendo sia la Regione che gli Enti Locali.

Affrontato anche il tema delle piattaforme di supporto, della creazione degli albi degli esperti dei percorsi formativi, dell’osservatorio annuale, e del Festival per il 2023.

Durante il confronto è emerso anche il tema del budget annuale, con valori dello stesso ordine di grandezza (500.000 € all’anno in Emilia Romagna, mentre in Toscana è stato altalenante tra 700.000 € e 300.000 €).
Infine molto interessante il dibattito con i partecipanti, tra i tanti Luigi Pintori si è soffermato sulla differenza tra partecipazione e coinvolgimento (dare “senso”), Claudio Atzori (Presidente regionale Legacoop) sull’armonizzazione dei pesi dei partecipanti alle inziative (chi rappresenta se stesso, chi un soggetto intermedio che rappresenta migliaia di persone) e sull’importanza di andare oltre alle semplici consultazioni ma operare per confronti e assunzioni di responsabilità.

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Amministrative e referendum insieme il 20 settembre

PER VOTARE LA PETIZIONE https://www.change.org/p/presidente-giunta-regionale-sardegna-amministrative-e-referendum-insieme-il-20-settembre

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Metafora della Sardegna

Tutti gli italiani saranno chiamati alle urne il 20-21 settembre per il referendum sul taglio dei parlamentari e per le amministrative, ad esclusione dei sardi .
La Regione Sardegna, essendo a statuto speciale, ha potuto infatti modificare le date delle amministrative che ora sono previste a ottobre. Ma così i cittadini sardi dovranno andare più volte a votare creando inoltre un costo aggiuntivo di circa 9 milioni di €, un ritardo nella ripartenza amministrativa e il rischio di un ulteriore spostamento nel caso di ripresa della pandemia in autunno.

La scelta è di competenza del Presidente della Regione che ha preferito scegliere secondo logiche di natura politica senza tener conto che:

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1- il costo della chiamata alle urne a settembre è in carico al Ministero degli Interni e le votazioni delle amministrative sarebbero comprese, mentre se viene scelta altra data il costo ulteriore è di 9 milioni di € pagati dalla Regione Sardegna.
E’ facile immaginare quante cose si potrebbero fare con queste risorse;

2- lo slittamento ulteriore delle elezioni amministrative lascia quasi metà dei nostri comuni coinvolti (160) ancora senza guida politica e con un ritardo per la ripartenza in un momento critico come questo PostCovid;

3- l’aumento significativo del rischio di dover rispostare ulteriormente in caso di ripartenza del Covid-19  a inizio autunno, con votazioni a data da destinarsi con una situazione di gestione ancora più critica;

4- ulteriore blocco delle attività scolastiche che già si devono fermare il 20-21 settembre, oltre al possibile ballottaggio, ampliando l’interruzione delle attività didattiche in un momento già particolarmente critico pr le scuole;

5- l’impegno per tutti i cittadini ad andare a votare 2 o 3 volte (nel caso di ballottaggio) nel giro di due mesi.

VOTARE IL 20-21 SETTEMBRE ANCHE PER LE AMMINISTRATIVE EVITEREBBE TUTTO QUESTO

Partecipazione chiave nel governo del territorio

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Immagine della Sardegna : pavimento scuola P.Levi Quartu  2018 – Imagine CCP

Dalla lettura del n. 1 della rivista inFORMAZIONE

 (vedi versione pdf  
 inF_N1_2019_WEB)

dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari, tutta dedicata al tema dell’Urbanistica, della città e del governo del territorio, emergono i temi chiave che trasversalmente coinvolgono i centri storici, le periferie, i territori delle aree interne, l’agro, la pianificazione intermedia.

 

DSC_0662In tutte queste letture è evidente il ruolo svolto dalla partecipazione dell’utenza e dall’interazione tra politica, tecnici-professionisti e cittadini.

In particolare il tema del paesaggio, espressione dell’uso dinamico del territorio, dell’interazione di ognuno di noi alla cui base lo spazio e l’ambiente si trasformano e creano identità collettiva.

Buona lettura.

 

Elezioni europee, un aiuto a autovalutarsi

Ecco un sito che aiuta a capire come votare in funzione della vicinanza con gli attuali parlamentari, a seconda di come hanno votato in Parlamento  (non delle promesse…) .
Mi sembra interessante anche per conoscere meglio le questioni su cui si discute e si vota a Bruxelles. Buon esercizio.

https://yourvotematters.eu/it/

Ricordo che ci sono anche partiti paneuropei (nati in modo trasnazionale) che si presentano nelle varie nazioni, ma non in Italia dove lo sbarramento è superiore (4%) rispetto ad altre nazioni. Mi riferisco in particolare a Volt.

Anche in Emilia-Romagna….

Mercoledì, 17 ottobre 2018
Portale partecip Emilia Romagna.JPGPartecipazione, Petitti: “Una legge innovativa, i cittadini siano protagonisti
500mila euro per progetti condivisi e 190mila per quelli tematici nel 2019.

Fra le novità, la verifica dell’impatto dei processi partecipativi
Sede della Regione, Torri “La legge votata oggi dall’Assemblea legislativa è il frutto di un intenso e proficuo lavoro di collaborazione tra l’Assemblea stessa e la Giunta.

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Incontro sulla proposta di Legge sui Processi di Partecipazione

Una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre la partecipazione come prassi strutturata istituzionale

Presentazione  PDF 8 OTTOBRE 2018 Democrazia Partecipativa presso CIRC COPERNICO (v3)

Presentazione  8 OTT Democr Part CIRC COPERN v3

Proposta legge regionale democr partecipativa (versione 6)

Alla ricerca dei temi identitari e di spunti di riflessione per costruire una proposta programmatica progressista e democratica, al Circolo Copernico, presidio tematico dei valori della partecipazione si è svolto LUNEDI 8 OTTOBRE alle 20,00 presso la sede Domukratica  in via Tempio 22  nel cuore di Villanova a Cagliari un incontro per conoscere e discutere su una proposta di legge, rimasta nei cassetti e che può essere piattaforma comune di diverse forze politiche democratiche.

Presentazione e proposta di legge sono  presenti anche nell’apposita sezione  in questo sito.

L’incontro è stata occasione per mettere in evidenza il significato della proposta di legge che vuole così rafforzare la cittadinanza attiva e ridurre il divario tra società civile e politica.

 

Nasce il Centro Studi Luigi Crespellani

A partire dalla ricostruzione storica e culturale della vita e della figura di Luigi Crespellani e del suo contesto storico legato alla ciità di Cagliari, alla Regione Sardegna, il nuovo Centro Studi a lui intestato promuove l’impegno civile e culturale in cui è presente nello statuto anche il tema della partecipazione.

babbo mamma a messa

Evento pubblico postbellico – A destra Luigi Crespellani e la moglie Teresa Mundula

In quegli anni del dopoguerra, la partecipazione era un fenomeno diffuso, basato e mediato dai partiti, dai comizi, dai circoli politici, ma soprattutto -questo era il caso di Luigi Crespellani- da un contatto diretto, intenso con la gente, con un profondo ascolto delle istanze e dei bisogni e che trovava poi l’elaborazione delle strategie e delle azioni dentro le sedi istituzionali. logo Centro Studi Crespellani colori tagliato

 

 

Oggi con un ben diverso scenario, dato dall’introduzione di logiche differenti in termini valoriali e un rapporto con la società civile sempre più istruita ma condizionato anche da una comunicazione non solo dei massmedia, ma dei social e della multimedialità, con opportunità ma anche distorsioni informative, si sente il bisogno di conoscere meglio e di coinvolgere in modo più significativo la società civile sulle questioni sociali e politiche. Segnaliamo l’orientamento del Centro Studi a valorizzare e promuovere l’impegno in questa direzione, attraverso riconoscimenti specifici, come descritto meglio nel Sito del Centro Studi Luigi Crespellani.