Archivio dell'autore: ccresp

Pescara riqualifica un pezzo di città insieme ai cittadini


Si chiama PLAYSPACE: l’arte di costruire la città il laboratorio promosso dal Comune di Pescara, con il Dipartimento di Architettura dell’Università “d’Annunzio”, che punta a ripensare l’asse di via Tavo e i quartieri circostanti attraverso proposte di rigenerazione architettonica e sociale.
Avviata con sopralluoghi e workshop a inizio settembre, l’attività coinvolge studenti, docenti, cittadini e istituzioni per immaginare spazi pubblici più vivibili, inclusivi e verdi, prestando attenzione a servizi, accessibilità e qualità urbana. Il percorso, che proseguirà fino al 2026, culminerà con la presentazione pubblica delle idee progettuali, aprendo la strada alla trasformazione condivisa di una delle aree più delicate della città
Fonte ArTribune

Litorale quartese : Ricostruire attraverso le interviste la nascita di un territorio: il caso del Litorale e l’entroterra quartese, da Margine rosso a Salmagi

Un progetto denominato Rigenerazione Umana presenta questo lavoro:

L’idea originale è quella di creare un archivio storico di un territorio attarverso la ricostruzione basata su testimonianze delle persone del luogo.
Si crea così una prima narrazione della nascita e dello sviluppo di un’area urbana e periurbana attraverso interviste dei protagonisti: le persone che negli anni ’70 e successivi si sono insediati a Margine Rosso, Flumini, S’Ecca s’Arrideli, Capitana, Salmagi, Sant’Andrea e negli altri quartieri del litorale quartese e del suo entroterra.

Ecco il montaggio di una selezione mirata di 39′ .

https://youtu.be/BtqVTLHhGxo

Accompagnare la nascita dei progetti di rigenerazione urbana: ecco Monreale (parte 2)

by CCP

Ogni progetto ha una sua scintilla iniziale e una sua traiettoria di sviluppo. Questo vale anche per i progetti di rigenerazione urbana. Dove nascono? Dentro uno studio professionale o in un’aula consiliare?  Forse, ma il luogo primario e motore di tutto è sempre l’utenza, un gruppo di promotori residenti e sostenitori che hanno volontà e determinazione, vision, capace di vedere oltre semplici richieste.
E’ un punto di partenza che poi deve prendere corpo con una comunità che si crea intorno.  

Serve però subito dopo consolidare questa piccola comunità, creare un gruppo coeso e incominciare a condividere una visione capace di identificare punti di forza, di debolezza, comprendere i punti chiave per tracciare l’ambito di intervento, le priorità. In altri termini mettere a fuoco e condividere insieme le conoscenze e gli elementi per definire le specifiche di un progetto.
Sembra facile, ma questo snodo è cruciale. Motivo per cui si è subito pensato di fare un’indagine conoscitiva.

E come succede nelle questioni complesse, l’indagine serve per avere delle risposte ma ancor più serve per definire quali sono le domande chiave.

Così si è partiti con le domande che prima di tutto ci identificavano le persone che abitano e vivono o lavorano nel quartiere di Monreale e poi approfondire l’idea di futuro.      

Rigenerazione urbana per il quartiere Monreale a Cagliari-Pirri (parte 1)

(by CCP)

La parola è di moda, rigenerazione urbana, si sa che significa un cambio radicale per aree compromesse, siano esse centri storici, periferie, aree ex industriali e comunque dove agli aspetti di degrado edilizio-urbanistici si affiancano anche criticità sociali, culturali o di servizi. Emergono nella città di Cagliari alcune aree critiche in questo senso: S.Elia, Is Mirrionis, S.Avendrace, la stessa municipalità di Pirri.

Torri caratterizzanti il quartiere di Monreale (C) ph CCP


Appunto dentro di questa c’è un caso che possiamo affermare “da manuale” e questa è la realtà del quartiere di Monreale, una realtà nata come centro direzionale decentrato rispetto al cuore cagliaritano, che – a fronte di un progetto avveniristico – ha vissuto una realizzazione che non è arrivata in fondo. Così si è generata una situazione di stallo e di incompiuta. Con il conseguente declino.

Per questo il quartiere Monreale è appunto da manuale: edifici destinati a servizi per attività direzionali e terziario avanzato, basate su originali torri che però hanno visto alcune di queste bloccate a metà e in continuo degrado come se fossimo in guerra, aree residenziali originariamente di qualità e dignitose che mantengono il loro status ma attorniate da aree in completo abbandono, percorsi pedonali incompleti con interruzioni, criticità sul piano idrogeologico con flussi idraulici incontrollati che hanno compromesso piani interi interrati destinati a parcheggi, oramai inservibili. Assenza significativa di servizi commerciali, luoghi di relazione, spazi verdi, parchi e quanto chiunque desidera nel quartiere residenziale. In aggiunta l’infrastruttura viaria ha nodi non risolti, punti con colli di bottiglia e non fornisce neanche servizi di trasposto pubblico locale. Questi punti di debolezza e fragilità si innestano su un’area che trova intorno quartieri di edilizia residenziale di Pirri di vecchio impianto e aree recenti con debolezza di impianto urbano (Baracca Manna) ancora più critiche, oggetto di intervento pubblico per sanare una situazione di irregolarità diffusa, ma ancora debole nella sua dimensione di vita sociale e di identità.

Le criticità incontrate nel quartiere Monreale da parte delle imprese incaricate di completare i lavori delle torri e di sviluppare i servizi territoriali con fallimenti in cascata, hanno lasciato uno strato di degrado progressivo.

Questa fotografia sfuocata di questa realtà, alle porte della città metropolitana che si incontra entrando a Cagliari dall’entroterra attraverso la primaria arteria regionale della Carlo Felice, ha però dalla sua un grande potenziale che può ribaltare il suo destino che pareva segnato.

Rigenerazione urbana

Nasce all’interno del Consiglio Nazionale degli Ingegneri un apposito gruppo di lavoro focalizzato sulla rigenerazione urbana.
Nascono tante iniziative a livello nazionale, sul tema ma questa è particolare in quanto è composta da 15 membri provenienti da quasi tutte le regioni italiane, da professionisti esperti che operano su diversi fronti, come liberi proferssioniisti, presso le amministrazioni pubbliche, le imprese e presso le università. La segnalazione per la loro partecipazione al GdL parte dagli ordini professionali territoriali e il lavoro in fase di svolgimento opera sia sul fronte legislativo che di fertilizzazione sui territori sul tema.

Il gruppo di lavoro ha al suo interno anche i membri del CenSU Centro Studi Urbanistici.

Il gruppo di lavoro ha già iniziato a operare anche territorialmente con un importante convegno nazionale a Prato il 20 maggio 2024 in con il supporto della Fondazione CNI il Comune, la Regione, con contributi significativi e con l’occasione anche con la sottoscrizione di un protoccollo di collaborazione tra ANCI Toscana e lo stesso Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Tale protocollo segue quello recentemente sottoscritto dall’ANCI Nazionale e il CNI a Bari.
Il gruppo di lavoro ora sta operando per approfondire le proposte di legge in corso ed elaborare le migliori strategie per le integrazioni con le leggi regionali in essere.

Laboratorio EASW® di co-progettazione per il Contratto di Laguna di Santa Gilla – Cagliari 

Prosegue il percorso di partecipazione attraverso un altro evento presso il CACIP di Macchiareddu. Un percorso che vede coinvolti amministratori, tecnici ed esperti, imprese e associazioni del territorio che, attraverso un laboratorio di idee, con momenti alternati di plenaria e lavori di gruppo, ha contribuito a mettere a fuoco i prossimi passi per il Contratto di Laguna.

Un momento di intervallo durante il Laboratorio

L’accompagnamento di Poliste ha permesso di utilizzare un’importante metodologia certificata, l’ European Awareness Scenario Workshop – EASW® che prevede il coinvolgimento e l’impegno dei partecipanti nei lavori di costruzione di una visione futura strategica e di linee di intervento progettuali. Un’attività che oltre a individuare gli scenari futuri ha suggerito la pianificazione delle azioni prioritarie.

Serenella Paci di Poliste, facilitatrice durante l’iniziativa

Una prima fase ha pemesso di immaginare i possibili obiettivi strategici suddivisi in gruppi omogenei: i tecnici-esperti, i rappresentanti della PA, delle imprese che operano nell’area e dell’associazionismo e del mondo non profit. Dopo questa fase e una sessione di plenaria in cui si è condiviso il lavoro, si è proceduto attraverso gruppi focalizzati sulle idee di progetto che hanno approfondito i temi dell’ Innovazione e della economia locale sostenibile, della qualità ambientale e della governance da adottare.

Contributi dei partecipanti elaborati durante le sessioni di gruppo

Sono emerse diverse questioni, tra cui il rapporto con il Parco del Molentargius, da una parte sinergico in termini di ecosistema, di possibilità di gestione e rapporti con gli organismi internazionali, la struttura tecnica, dall’altra differente in alcune specificità (amministrazioni coinvolte, sistema di affluenti differenti ecc.).
Ed è emersa anche l’ opportunità data dalla presenza di un’area con edifici di valenza storica, oggi in carico alla Sogaer, il gestore dell’aeroporto, contigua alla laguna che potrebbe accogliere le strutture di ricerca, di formazione, le associazioni e la governance del Contratto di laguna, in continuità con gli specchi d’acqua che attorniano la città di Cagliari.
L’iniziativa ha visto la città Metropolitana di Cagliari promotrice attraverso la stessa presenza del vicesindaco metropolitano Roberto Mura, artefice dell’idea del contratto di Laguna a cui è stato riconosciuto nel 2023 il 1° Premio Luigi Crespellani, riconoscimento messo in palio dalla Regione Sardegna per gli enti locali che si distinguono sull’innovazione organizzativa nell’ambito sovracomunale sui temi del paesaggio, dello sviluppo sostenibile e della valorizzazione dei beni culturali e sociali del proprio territorio.

Il vicesindaco Metropolitano di Cagliari Roberto Mura durante l’evento

REGIONALI SARDE : Cosa si può imparare tra il prima e il dopo….I sondaggi cosa dicevano…

Abbiamo fatto un semplice esercizio, con pochissimi dati, ma comunque utile per insegnarci qualcosa al di là dei nomi e dei vincitori.

Obiettivo che NON era stimare i voti ma valutare la COERENZA tra il risultato finale e quello atteso, sapendo che una propensione a sopravalutare il proprio candidato è naturale.

Abbiamo raccolto oltre 40 interviste prima della votazione, che ci dicono cosa ci si aspettava e cosa si sarebbe votato.
Ovviamente tutti sperano nel successo del proprio candidato ed è naturale sovrastimarlo, ma è uscito fuori che al netto di questa sopravalutazione, c’è stata per alcuni una percezione anomala della realtà.

Sappiamo valutare lo scenario futuro? Proviamo a farlo per le elezioni del Presidente della Sardegna

Indipendentemente da come la pensiamo e quale candidato preferiamo, la domanda è quanto siamo capaci di valutare lo scenario possibile che poi diventerà lo scenario reale dopo le elezioni?
Chi sarà il candidato vincitore? Chi arriverà come secondo? Quanti andranno a votare? Quanti voti disgiunti ci saranno? Che relazione ci sono tra gli esiti finali e la percezione che avevamo prima con le nostre valutazioni? Ecco l’esercizio che stiamo facendo.
Se compili il questionario seguente potrai contribuire a questa valutazione. Indipendentemente da come la pensi politicamente.

Ecco qui il link del questionario, due minuti per compilarlo:
https://forms.gle/Rcc9F5KfX8KAyTNcA

Grazie.

Beni comuni: due giornate di studio a Villasalto

(articolo in aggiornamento)

Avvicinare i cittadini e renderli protagonisti nella gestione dei Beni comuni. Sembra un po’ un’illusione in un periodo di distanza dei cittadini dalla politica e dall’impegno civile. Invece quello che esce dall’incontro preliminare del 9 febbraio è che ci sono le condizioni (e già succede) perchè questo accada sempre più frequentemente e anche la giurisprudenza (Costituzione e Corte Costituzionale) si è espressa per ribadire che è auspicabile e anzi va favorito anche dall’Amministrazione Pubblica il contributo dei cittadini nella gestione dei beni comuni.

Interviste e testimonianze per il Litorale: ricostruire la propria identità a partire dalle origini

Parte la campagna di interviste nel litorale quartese: per prenotare o avere informazioni contattare 389 006 7702 anche via whatsapp

Prossimamente, a partire da aprile, dietro disponibilità dei cittadini che hanno vissuto l’insediamento nel litorale quartese, si inizierà una campagna di interviste che permetterà di ricostruire le proprie origini. Obiettivo: creare un archivio storico multimediale. Gli attuali residenti sono circa 18.000 abitanti e che a seguito del boom economico postbellico hanno iniziato il popolamento di questa terra. In pochi anni le unità abitative sono cresciute ad un tasso tra i più alti di tutta Italia, il secondo per la precisione superando la crescita del 40% anno su anno negli anni ’70.

Abbiamo pertanto pensato di ricostruire quella esperienza, attraverso testimonianze che ci permettano di comprendere la nostra identità a partire dalle motivazioni dell’insediamento, le difficoltà, le aspettative, le speranze.  
Un’occasione, questa, ancora oggi possibile perché le persone che hanno fatto questa scelta sono ancora in vita e possono essere così intervistate e contribuire a creare un archivio storico del territorio quartese a partire dal litorale.