Boulevard dei Paesaggi: Beato Kipar, Beato chi par.tecipa ad Assemini

bg-bulevardBeato Kipar, il progettista coinvolto nella creazione del Boulevard dei paesaggi, una trasformazione “leggera” ma al tempo stesso profonda, che coinvlge il Comune di Assemini, insieme agli altri centri urbani dell’Area Vasta di Cagliari lungo l’asse nord orientale (Elmas, Assemini, Decimomannu). Una grande interconnessione di verde e di percorsi ecosostenibili basata su sette punti strategici.

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Beato chi partecipa a questo progetto: istituzioni, artigiani e artisti, imprese, studiosi, consulenti, professionisti, università, associazioni, scuole e soprattutto cittadini e uomini di buona volontà, che avranno occasione di generare innovazione dal basso, di riqualificare il proprio spazio urbano e riscoprire i valori orientati verso la qualità della vita.
Come? Partecipando con creatività e collaborazione, ma soprattutto invertendo alcune priorità e modificando comportamenti, entrando negli stili di vita legati allo slow life experience  (l’abbiamo detta così, in inglese, ironicamente e per darci un po’ di tono…. ma il senso è una vita meno frenetica, meno consumistica e più in sintonia con i ritmi naturali).

ippDietro la determinazione nell’accelerare nel dare la luce a questa fascia verde di interconnessione e di fruizione sostenibile c’è la regia dell’Amministrazione composta da diversi ingegneri dallo spirito innovativo: dal sindaco Mario Puddu, agli assessori primo tra tutti Gianluca Mandas (Assessore alle Politiche per il Territorio e Sostenibilità Ambientale, con attenzione su urbanistica, edilizia, mobilità, infrastrutture ed energia) e Gianluca Di Gioia (Assessore alle Opere Pubbliche, Servizi Manutentivi e Qualità Urbana).
Un progetto nato nel 2006 poi ripreso nel 2010 ed ora in fase di ripartenza: la volontà del Progettista e dell’Amministrazione è di passare dalle parole ai fatti: già dal prossimo mese, con un segno tangibile, come piantare un primo albero (o anche più) in uno dei sette nodi chiave. L’architetto Andreas Kipar, ha descritto il progetto e le valenze dei sette presìdi, sette aghi (come aghi per un’agopuntura) strategicamente innestati in un corpo territoriale desideroso di rigenerarsi attraverso nuovi equilibri. Ognuno alla luce di un aspetto caratterizzante il territorio.

La sua struttura lineare, che fa da eco all’asse di sviluppo urbano Cagliari, Elmas, Assemini, Decimomannu, rappresenta una prima linea verde per la Vasta Area di Cagliari. Un raccordo che dall’entroterra arriva sino alle porte di Cagliari, che collega l’area dello Stagno di Santa Gilla e la costa occidentale e si innesta nella città, al Terminal Crociere. Ma non come punto finale, ma come raccordo con l’urbe e le aree umide (Molentargius, le Saline) e il Poetto, la spiaggia cagliaritana, quartese (e di tutta la vasta area) con il suo attuale rifacimento: piste ciclabili, running, luoghi di vita all’aria aperta, sport, natura. Ma anche con gli altri parchi come quello di Terra Maini, per infilarsi nell’hiterland a Monserrato e Selargius.

Il Boulevard è composto da più circuiti e incontra sette riferimenti che fungono da contenitori di specifiche valenze territoriali :

  1. L’Agricoltura, con 40 serre, 139 ettari di frutteti e 35 strutture ricettive sviluppati su 5,6Km, a monte, partendo dal Comune di Decimomannu (era presente anche il  sindaco, in sintonia completa sul progetto). Circuito di 5,6Km e un tratto di Boulevard di 2 Km.
  2. Lo Sport con quattro campi di Calcio e uno di Golf.  Circuito di 4,2Km e un tratto di Boulevard di 1,5 Km.
  3.  La Cultura Artistica con 5 Chiese, piazze e i luoghi degli artisti locali della ceramica. Circuito di 2 Km e un tratto di Boulevard di 4,5 Km.
  4. La dimensione storica valorizzando le Fornaci Scanu e le strutture di Archeologia Industriale. Circuito di 5 Km e un tratto di Boulevard di 2 Km.
  5. La dimensione industriale con il futuro parco delle Cave. Circuito di 2 Km e un tratto di Boulevard di 1 Km.
  6. L’ambito naturalistico con le sue valenze di biodiversità, con la Laguna di Santa Gilla. Circuito di 3 Km e un tratto di Boulevard di 4 Km.
  7. L’acqua e le Saline, 2.200 ha di saline e 1.500 di bacini di evaporazione. Circuito di 10 Km e un tratto di Boulevard di 5 Km.

Quest’articolazione permette di immaginarsi e di mettere progressivamente a fuoco i sette contenitori tra agricoltura e sport (Centro sportivo Cagliari Calcio), passeggiate culturali (Centro storico di Assemini), vetrina sul passato (ex Fornaci Scanu), parco del Loisir (ex Laveria Silius), l’oasi della biodiversità (Laguna di S.Gilla) , la cultura del sale e dei paesaggi  (Villaggio Contivecchi  e le sue Saline). E  si possono così declinare le diverse specie arboree per ogni ambito, come l’arredo urbano, l’illuminazione e altro ancora.

AsseminiL’architetto Kipar, ieri, nel primo incontro pubblico al Comune con una buona partecipazione, ha illustrato lo spirito del progetto e richiamando il filosofo tedesco, maggior esponente dell’esistenzialismo Martin Heidegger, ha sottolineato l’importanza del pensare , dell’abitare e poi del costruire il proprio territorio. Oggi il costruire non è col mattone ma con il verde. E la sua determinazione sarà manifestata con la sua presenza mensile a vivere l’evoluzione del progetto, che dovrà essere partecipato da tutti, a partire dal mese prossimo con il primo albero. Un processo che vuole essere virtuoso (e non virtuale).

A rafforzare lo spirito e il significato ci sono stati sia il Sindaco Mario Puddu che l’Assessore Gianluca Mandas. Stimolare i cittadini sia singolarmente, ma soprattutto con gruppi di lavoro e anche con un presenza in Rete.

rumundu stefano cuccaPer dare un senso ancora più profondo allo spirito del progetto è stato invitato a raccontare la sua esperienza e a suggerire degli spunti il mitico Stefano Cucca, economista noto per il progetto Rumundu.
Stefano Cucca non solo ha descritto la sua esperienza professionale e il suo giro del mondo in bicicletta a conoscere e unire le diverse culture ed esperienze ecosostenibili, ma ha dato spunti ed emozioni sullo spirito di vita alternativa ai tradizionali paradigmi quotidiani consumistici. E nel contesto del progetto la sostenibilità del trasporto è stata toccata non solo da lui ma anche dal prof. Italo Meloni dell’Università di Cagliari che, con il suo centro di Competenze sulla mobilità sostenibile, ha dato la sua disponibilità per studi e analisi. Anche l’altro intervento universitario del prof. Antonello Sanna ha messo in luce il valore del progetto e il senso che ha per la corretta e costante reinterpretazione della città lineare espressa da Elmas,Assemini e Decimomannu, aspetto fondamentale per dare un segno importante sul modello di sviluppo a cui riferirsi, non solo in questo contesto.

Anche diversi rappresentanti come Dr. Scanu attuale Presidente Confindustria Sardegna, in veste di rappresentante delle Fornaci Scanu coinvolta nel progetto, e il Cagliari Calcio, hanno espresso la loro presenza attiva nell’iniziativa.
Le disponibilità da parte di tanti altri soggetti e istituzioni non sono mancate, primi tra tutti dai rappresentanti delle professioni tecniche. Gaetano Nastasi Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Prov.di Cagliari mette a disposizione le professionalità e le risorse dell’Ordine anche con il nuovo spazio dedicato ai professionisti e le rappresentanti dei Geologi e degli Agronomi che segnalano questa occasione propizia per approcciare l’iniziativa con la cultura della consapevolezza della salvaguardia del territorio (ricordiamo i dissesti idrogeologici non molto lontani da quest’area) e della valorizzazione degli habitat naturali.

ippTanti i piccoli ma efficaci contributi sono stati esposti anche dalle persone presenti a rimarcare l’interesse e a segnalare aspetti chiave: dal coinvolgimento del sistema scolastico, dei ragazzi e bambini nella coprogettazione e nella mobilità alternativa all’auto, ad iniziative dirette a seminare piante subito, come il lentisco dove opportuno, lungo il percorso del progetto, alla cartellonistica, alla valorizzazione del volontariato.

Insomma si capisce ed emerge la doppia valenza del progetto: quella per quanto riguarda la ricaduta in termini di qualità ambientale, sostenibilità e fruizione per i cittadini, e quella che il progetto innesta come metodo, come modello di sviluppo, come catalizzatore e riferimento per altre iniziative dentro e fuori la Vasta Area Urbana di Cagliari.

Carlo Crespellani Porcella

carlo@crespellani.it
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