Il prode don Ettore Cannavera accettando la proposta di candidarsi (salvo un veto ecclesiastico) entra in modo dirompente in uno scacchiere complicato di proponenti alle elezioni (quindi anche alle primarie) del Presidente della Regione della Sardegna.
Ecco Le parole della politica lettera aperta pensata genericamente e ora calzante per la sua figura, ora pubblicata sulla stampa e sui blog e sottoscritta da associazioni e intellettuali.
La sua non è un’entrata in campo qualunque. E’ ricca di significati non solo sotto l’aspetto politico. Molti occhi sono indirizzati al significato che ha un ruolo svolto da un sacerdote nella funzione istituzionale oltre che politica. Pochi i casi precedenti, di impegno politico (da don Sturzo a La Pira, Padre Balduzzi, clero sudamericano…), a quello semipolitico di Don Gallo, Don Ciotti, ma ancora meno nel ruolo “secco” di governo della res pubblica come presidente di una Regione.
Le questioni che si aprono sono su diversi fronti:
- dal punto di vista del cittadino che verrebbe governato da una persona con vincoli importanti dettati da voti (soprattutto quello potenzialmente vincolante di obbedienza alla Chiesa, da cui però ci si aspetta una dispensa…) o da impegni che consiedera pregressi e vincolanti (come celebrare Messa ai carcerati settimanalmente) ma che possiamo consiederare non più vincolanti rispetto a quelli di tante altre persone che hanno magari famiglia e impegni vari; certo è che i vincoli spesso dettati dal sistema dei partiti e dalle lobby è ben diverso da quelli che avrebbe un uomo libero che ha dimostrato e testimoniato coerenza, capacità, guidato dall’attenzione per i deboli e per gli ultimi.
- dal punto di vista del soggetto interessato, un credente che ha assunto i voti e che ha di fronte una realtà politica che potrebbe metterlo nelle condizioni di adottare compromessi, di dover scegliere di fronte alla sua coscienza se dare priorità al bene comune e comunque ad una scelta politica oppure dar retta ai propri principi personali o a quelli dettati dalla Chiesa. In questo caso le scelte difficili, comunque vengano prese sono alla luce di un diverso modo di concepire l’azione politica e rimane in capo alla sfera decisionale della persona coinvolta che va rispettata e supportata, soprattutto perchè ha dimostrato valore morale indiscutibile, onestà intelletuale e qualità etica.
- dal punto di vista delle realtà esistenti frutto dell’operato della persona (in questo caso la Comunità la Collina) che potrebbero essere soggette a iperosservazione dei media, (soprattutto di parte che potrebbero cercare di trovare qualcosa di criticabile tra le pieghe). Visto l’alto valore dell’iniziativa e la qualità esistente, questo rischio può essere considerato basso e forse invece è una importante occasione per valorizzarla e prenderla ad esempio. La realtà di riferimento (La Collina) avrà occasione di rafforzare la propria organizzazione interna e camminare con le proprie gambe.
- da parte dei cittadini che hanno fede e che vedono nel politico religioso un riferimento importante, non come è successo in passato per la cura dei propri interessi (pensiamo al’uso del potere come lobby legata al mondo cattolico e alle opportunità colte nell’ambito della sanità, istruzione ecc.), ma magari nelle priorità della Regione (lavoro, sviluppo ecc.) basati su valori cristiani magari alla luce di elementi caratterizzanti non solo come uomo di fede ma anche come politica, ovvero nella cura e attenzione per gli ultimi, per coloro che non hanno voce in capitolo, chi soffre e chi ha dirtto ad avere un’opportunità di riscatto dalla propria condizione, di chi è stato privato della propria dignità. E’ un cristianesimo orientato al servizio e che ha bisogno della politica. Di una politica però genuina. Un cristianesimo capace di dare a Cesare quel che è di Cesare, rimanendo laico e aperto alla fedi (o meno) altrui e che sappia al tempo stesso condividere i valori di tolleranza e rispetto della fede soprattutto in una società multiculturale e multietnica, quindi multireligiosa e in parte anche non credente. Per questo non ci vuole un uomo di fede qualunque ma un uomo di fede che nei fatti ha dimostrato con la sua vita qual’è la strada percorsa. Non è questo lo spazio per entrare in merito al programma prettamente politico, ma la nostra attenzione è principalmente sulla meta-politica ovvero sulle regole, lo stile e la gestione del sistema politico e della partecipazione. E non a caso le iniziative su questi temi hanno trovato in passato a La Collina gli spazi fertili di dialogo e approfondimento con la Scuola di Formazione Politica.
- Ecco gli altricoli usciti nell’Unione Sarda dei giorni dell’annuncio
Sabato 26 luglio
Domenica 27 luglio
A complemto altri articoli
Ettore Cannavera. Fedele a una vecchia linea, anzi antica: il Vangelo
http://aladinpensiero.blog.tiscali.it/2012/04/22/1312/?doing_wp_cron