Archivi categoria: Esperienze partecipative

Accompagnare la nascita dei progetti di rigenerazione urbana: ecco Monreale (parte 2)

by CCP

Ogni progetto ha una sua scintilla iniziale e una sua traiettoria di sviluppo. Questo vale anche per i progetti di rigenerazione urbana. Dove nascono? Dentro uno studio professionale o in un’aula consiliare?  Forse, ma il luogo primario e motore di tutto è sempre l’utenza, un gruppo di promotori residenti e sostenitori che hanno volontà e determinazione, vision, capace di vedere oltre semplici richieste.
E’ un punto di partenza che poi deve prendere corpo con una comunità che si crea intorno.  

Serve però subito dopo consolidare questa piccola comunità, creare un gruppo coeso e incominciare a condividere una visione capace di identificare punti di forza, di debolezza, comprendere i punti chiave per tracciare l’ambito di intervento, le priorità. In altri termini mettere a fuoco e condividere insieme le conoscenze e gli elementi per definire le specifiche di un progetto.
Sembra facile, ma questo snodo è cruciale. Motivo per cui si è subito pensato di fare un’indagine conoscitiva.

E come succede nelle questioni complesse, l’indagine serve per avere delle risposte ma ancor più serve per definire quali sono le domande chiave.

Così si è partiti con le domande che prima di tutto ci identificavano le persone che abitano e vivono o lavorano nel quartiere di Monreale e poi approfondire l’idea di futuro.      

Rigenerazione urbana per il quartiere Monreale a Cagliari-Pirri (parte 1)

(by CCP)

La parola è di moda, rigenerazione urbana, si sa che significa un cambio radicale per aree compromesse, siano esse centri storici, periferie, aree ex industriali e comunque dove agli aspetti di degrado edilizio-urbanistici si affiancano anche criticità sociali, culturali o di servizi. Emergono nella città di Cagliari alcune aree critiche in questo senso: S.Elia, Is Mirrionis, S.Avendrace, la stessa municipalità di Pirri.

Torri caratterizzanti il quartiere di Monreale (C) ph CCP


Appunto dentro di questa c’è un caso che possiamo affermare “da manuale” e questa è la realtà del quartiere di Monreale, una realtà nata come centro direzionale decentrato rispetto al cuore cagliaritano, che – a fronte di un progetto avveniristico – ha vissuto una realizzazione che non è arrivata in fondo. Così si è generata una situazione di stallo e di incompiuta. Con il conseguente declino.

Per questo il quartiere Monreale è appunto da manuale: edifici destinati a servizi per attività direzionali e terziario avanzato, basate su originali torri che però hanno visto alcune di queste bloccate a metà e in continuo degrado come se fossimo in guerra, aree residenziali originariamente di qualità e dignitose che mantengono il loro status ma attorniate da aree in completo abbandono, percorsi pedonali incompleti con interruzioni, criticità sul piano idrogeologico con flussi idraulici incontrollati che hanno compromesso piani interi interrati destinati a parcheggi, oramai inservibili. Assenza significativa di servizi commerciali, luoghi di relazione, spazi verdi, parchi e quanto chiunque desidera nel quartiere residenziale. In aggiunta l’infrastruttura viaria ha nodi non risolti, punti con colli di bottiglia e non fornisce neanche servizi di trasposto pubblico locale. Questi punti di debolezza e fragilità si innestano su un’area che trova intorno quartieri di edilizia residenziale di Pirri di vecchio impianto e aree recenti con debolezza di impianto urbano (Baracca Manna) ancora più critiche, oggetto di intervento pubblico per sanare una situazione di irregolarità diffusa, ma ancora debole nella sua dimensione di vita sociale e di identità.

Le criticità incontrate nel quartiere Monreale da parte delle imprese incaricate di completare i lavori delle torri e di sviluppare i servizi territoriali con fallimenti in cascata, hanno lasciato uno strato di degrado progressivo.

Questa fotografia sfuocata di questa realtà, alle porte della città metropolitana che si incontra entrando a Cagliari dall’entroterra attraverso la primaria arteria regionale della Carlo Felice, ha però dalla sua un grande potenziale che può ribaltare il suo destino che pareva segnato.

Laboratorio EASW® di co-progettazione per il Contratto di Laguna di Santa Gilla – Cagliari 

Prosegue il percorso di partecipazione attraverso un altro evento presso il CACIP di Macchiareddu. Un percorso che vede coinvolti amministratori, tecnici ed esperti, imprese e associazioni del territorio che, attraverso un laboratorio di idee, con momenti alternati di plenaria e lavori di gruppo, ha contribuito a mettere a fuoco i prossimi passi per il Contratto di Laguna.

Un momento di intervallo durante il Laboratorio

L’accompagnamento di Poliste ha permesso di utilizzare un’importante metodologia certificata, l’ European Awareness Scenario Workshop – EASW® che prevede il coinvolgimento e l’impegno dei partecipanti nei lavori di costruzione di una visione futura strategica e di linee di intervento progettuali. Un’attività che oltre a individuare gli scenari futuri ha suggerito la pianificazione delle azioni prioritarie.

Serenella Paci di Poliste, facilitatrice durante l’iniziativa

Una prima fase ha pemesso di immaginare i possibili obiettivi strategici suddivisi in gruppi omogenei: i tecnici-esperti, i rappresentanti della PA, delle imprese che operano nell’area e dell’associazionismo e del mondo non profit. Dopo questa fase e una sessione di plenaria in cui si è condiviso il lavoro, si è proceduto attraverso gruppi focalizzati sulle idee di progetto che hanno approfondito i temi dell’ Innovazione e della economia locale sostenibile, della qualità ambientale e della governance da adottare.

Contributi dei partecipanti elaborati durante le sessioni di gruppo

Sono emerse diverse questioni, tra cui il rapporto con il Parco del Molentargius, da una parte sinergico in termini di ecosistema, di possibilità di gestione e rapporti con gli organismi internazionali, la struttura tecnica, dall’altra differente in alcune specificità (amministrazioni coinvolte, sistema di affluenti differenti ecc.).
Ed è emersa anche l’ opportunità data dalla presenza di un’area con edifici di valenza storica, oggi in carico alla Sogaer, il gestore dell’aeroporto, contigua alla laguna che potrebbe accogliere le strutture di ricerca, di formazione, le associazioni e la governance del Contratto di laguna, in continuità con gli specchi d’acqua che attorniano la città di Cagliari.
L’iniziativa ha visto la città Metropolitana di Cagliari promotrice attraverso la stessa presenza del vicesindaco metropolitano Roberto Mura, artefice dell’idea del contratto di Laguna a cui è stato riconosciuto nel 2023 il 1° Premio Luigi Crespellani, riconoscimento messo in palio dalla Regione Sardegna per gli enti locali che si distinguono sull’innovazione organizzativa nell’ambito sovracomunale sui temi del paesaggio, dello sviluppo sostenibile e della valorizzazione dei beni culturali e sociali del proprio territorio.

Il vicesindaco Metropolitano di Cagliari Roberto Mura durante l’evento

Beni comuni: due giornate di studio a Villasalto

(articolo in aggiornamento)

Avvicinare i cittadini e renderli protagonisti nella gestione dei Beni comuni. Sembra un po’ un’illusione in un periodo di distanza dei cittadini dalla politica e dall’impegno civile. Invece quello che esce dall’incontro preliminare del 9 febbraio è che ci sono le condizioni (e già succede) perchè questo accada sempre più frequentemente e anche la giurisprudenza (Costituzione e Corte Costituzionale) si è espressa per ribadire che è auspicabile e anzi va favorito anche dall’Amministrazione Pubblica il contributo dei cittadini nella gestione dei beni comuni.

Progettazione strategica territoriale con il Geodesign nel laboratorio partecipativo a Quartu S.Elena

Il tema della partecipazione è spesso nella bocca di tutti, ma identificare buone pratiche, nuovi metodi e nuove esperienze da consolidare non è nè automatico nè banale.

Spesso i cittadini si stentono coinvolti quando li tocchi nel vivo, qui e ora, su un problema irrisolto o meglio su una minaccia che li riguarda, meno se si deve affrontare una questione che riguarda la pianificazione o le strategie, ovvero questioni che hanno un riscontro solo negli anni. Come nella finanza, la pianificazione appare senza ritorni di investimento, quindi blandi se non manifestano a breve riscontri concreti. Ma le scelte strategiche sono quelle che abilitano o inibiscono il nostro futuro.

Proprio per questo servono occasioni, eventi e utilizzo di strumenti abilitanti che coinvolgano i cittadini e tutti gli altri stakeholder (imprese, terzo settore, PA, oltre ai politici) per identificare e implementare metodi replicabili che permettano di costruire un’idea condivisa di futuro attraverso progetti e politiche proposte e selezionate progressivamente dalla collettività.

Abbiamo pertanto pensato di intervenire su un’area di rilevanza territoriale come il litorale di QUartu (da Margine Rosso a Flumini e Capitana) con circa 18.000 abitanti coinvolgendo una rappresentanza mirata di cittadini (circa 30) selezionati secondo criteri che rappresentassero le diverse categorie di abitanti per età, sesso, residenza, professione, livello di istruzione, con cui condividere un percorso progettuale.

Abbiamo coinvolto e chiesto supporto all’ Università di Cagliari ( DICAAR Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale Architettura) in particolare al prof. Michele Campagna e alla specializzanda in ingegneria Laura Tolu nel progetto Rigenerazione Umana coordinato da Carlo Crespellani Porcella.
Il progetto promosso dal Centro Studi Luigi Crespellani, in sinergia con l’Università di CA e le diverse associazioni del territorio, si basa su una metodologia che utilizza il GEODESIGN, in termini pratici una piattaforma che supporta la raccolta delle proposte sulle mappe territoriali, in questo caso il litorale di Quartu, sponda est della città metropolitana di Cagliari e a seguire permette l’attività di selezione e consolidamento delle proposte più apprezzate, arrivando così a un piano strategico condiviso.

Durante le tre sessioni di tre sabati mattina sono così emerse 110 idee progettuali che hanno riguardato i 10 ambiti di lettura

  1. Infrastrutture Verdi (Natura)
  2. Infrastrutture Blu (Acqua)
  3. Agricoltura
  4. Trasporti
  5. Commercio e Industria
  6. Energia
  7. Residenzialità diffusa
  8. Residenzialità compatta e servizi associati
  9. Cultura e beni culturali
  10. Smart (iniziative innovative come startup o tecnologiche)

Prima di iniziare l’attività laboratoriale, il nucleo di lavoro ( Michele Campagna professore ordinario di Pianificazione territoriale esperto di Geodesign, la specializzanda Laura Tolu con tesi dul Geordesign e Carlo Crespellani Porcella, ingegnere esperto del territorio quartese, urbanistica, sostenibilità e metodi partecipativi) ha raccolto e predisposto una prima raccolta di dati georeferenziati rappresentati in mappe tematiche e una pre-analisi utile a costruire un primo quadro conoscitivo da mettere a punto dai partecipanti, con l’obiettivo di avere una base di partenza. Il contributo delle conoscenze degli abitanti del territorio così diventa complementare a quella dei dati consolidati nei sistemi territoriali.

Attraverso questa prima analisi e una sua condivisione, si è potuto procedere con la proposizione individuale di idee e progetti, per poi arrivare a costruire dei gruppi di lavoro di circa 5-7 persone suddivise secondo criteri di interesse (nel nostro caso legato all’area di appartenenza, ma poteva essere fatto su altri criteri) e poi arrivare a mettere a punto, selezionare e consolidare le proposte più condivise. Ogni gruppo aveva anche il compito di valutare le idee degli altri gruppi, selezionando quelle più efficaci o significative dal proprio punto di vista.

Passo successivo è stato quello di accorpare (quindi ridurre) i gruppi di lavoro, aggregando quelli più affini nelle valutazioni svolte sull’insieme dei progetti. In due step si è così arrivati a una visione condivisa collettiva, sforzo importante per costruire un’idea di futuro e con essa i progetti più significativi in quanto vagliati insieme.
Non son mancati passaggi molto utili di messa a punto di idee simili, migliorate nel processo di consolidamento. Analogamente idee pensate per un luogo, quindi un progetto puntuale, è stato spunto per una replica su altre aree facendolo diventare “una politica” di carattere generale.

In altri termini si è operato con una forte collaborazione svolgendo un lavoro di competizione dolce delle idee ( progetti e politiche) in modo progressivo, dentro tempi prestabiliti e armonizzando i naturali microconflitti, spostandoli dal piano delle persone al piano delle idee che diventavano di dominio comune.

Un passaggio non banale, considerando che uno dei problemi che si ha nel passaggio dalle idee individuali alle idee collettive.

Il percorso è avviato. La specializzanda Laura Tolu ha presentato la tesi di lauera in ingegneria civile ambientale prendendo 110 e lode e la commissione ha colto il valore dell’esperienza e della metodologia.
E’ così emerso che i trenta partecipanti potrebbero essere trenta consiglieri di una qualunque amministrazione locale che possono confrontarsi sulle idee, superando le tradizionali barriere di schieramento politico e trovando sinergie sugli interventi e le priorità.

La metodologia di Geodesign, ideata in origine dal prof. Carl Steintz e implementata in tutto il mondo, è stata adottata anche dalla città metropolitana di Cagliari e dall’area dell’oristanese ottenendo importanti riusltati.

L’esperienza quartese svolta con i soli cittadini residenti verrà arricchita da ulteriori incontri con specialisti sulle diverse discipline ( trasportisti ed esperti di mobilità, di sostenibilità, di sistemi idraulici, di paesaggio, di servizi e turismo, di riqualificazione e rigenerazione urbana, dei piani di risanamento urbanistico) e infine con le amministrazioni cittadine e di città metropolitana.

Alcuni cittadini partecipanti al progetto

Il progetto RIGENERAZIONE UMANA facente parte della serie Inter-Gen, promosso dal Centro Studi Luigi Crespellani è sostenuto dalla Fondazione di Sardegna e ha coinvolto l’Università di Cagliari, dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e Architettura DICAAR, le associazioni: Figli d’Arte Medas, OIKOS, CRIF Centro Ricerca Indagine Filosofica, Circolo Rosselli RisorgiMenti, Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, Officine Permanenti, Comitato Margine Rosso, Fenalc sez prov. Cagliari , Le chat Bleu.

Tema della Partecipazione nel Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022

Contributi e confronti ricchissimi di spunti a partire dalle esperienze attuali nelle realtà partecipative nazionali durante l’iniziativa del 14 ottobre 2022 attivata e coordinata dalla Regione Sardegna, Servizio SVASI dell’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente, moderazione di Serenella Paci di Poliste (Società Benefits).

L’iniziativa “Una partecipazione di qualità per l’efficacia delle politiche pubbliche” ha fatto il punto della situazione delle Regioni oggi dotate di Legge sulla Partecipazione (Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Marche), con un focus sull’esperienza della Regione Sardegna, che ha sviluppato in modo particolarmente efficace l’esperienza partecipativa nella definizione della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile.

Il percorso avvenuto con il coinvolgimento di moltissimi stakeholder e cittadini si è dimostrato particolarmente efficace per questa prima parte di definizione della strategia in particolre per la coerenza con i percorsi partecipativi dei Fondi comunitari. La Regione, durante il periodo di pandemia ha colto l’occasione per sviluppare e rafforzare metodiche partecipative basate sull’utilizzo degli ambienti online. Importante valore dato dall’efficace animazione e passione di tutto il team regionale a partire da Gianluca Cocco, direttore del Servizio sistenibilità Ambientale, valutazione strategica e servizi informativi (SVASI) e coordinatore della Strategia Regionale e al suo team di collaboratori formato dai funzionari Luisa Mulas, Emanuela Manca e Filippo Arras. In diversi casi agli eventi hanno partecipato centinaia di persone collegate con idee e proposte preziose per la redazione di documenti strategici. Nell’evento del 14 ottobre i partecipanti sono stati poco meno di un centinaio, incollati allo schermo fino all’ultimo (dopo mezz’ora dal termine).

Utili contributi sono arrivati a partire Chiara Pignaris dell’AIP2 (Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica) con riferimenti importanti sul tema anche espressi dalla carta della partecipazione (con i temi della cooperazione, della fiducia, dell’informazione, dell’inclusione, dell’efficacia, dell’interazione costruttiva, dell’equità, dell’armonia (riconciliazione), del redere conto e della valutazione).

Antonio Floridia dalla Toscana ha fatto un quadro teorico del ruolo della partecipazione approfondendo il tema del rapporto tra processi partecipativi e decisionali, il ruolo del dibattito e dell’inclusione e l’importanza dell’esplicitazione dei saperi diffusi dei territori, mettendo in luce il rapporto stretto tra la legittimazione e la governabilità.
Il relatorre ha anche messo in luce l’utilità del modello legislativo (presenza di una legge regionale) perché la stessa garantisce continuità nell’operato della P.A. Parlando di distorsioni demagogiche ha voluto evidenziare le (quasi sempre) presenti retroazioni negative nei confronti degli amministratori che hanno forzato questi processi per ratificare scelte nei fatti già prese anche se non esplicitamente espresse. Ha concluso anche sottolineando il ruolo della mediazione come processo salutare perché riduce le derive plebiscitarie e tecnocratiche.

Francesca Paron

Annalisa Fauzzi, dalla Regione Puglia ha espresso un percorso coinvolgente in cui la 7.ma commissione per la valutazione ha considerato importante rafforzare i finanziamenti per aumentare il ruolo della partecipazione e dare la corretta visibilità alle pratiche in corso. Alla funzionaria e a due colleghi appassionati presto si affiancheranno ulteriori 5 figure professionali. La formazione diventa un fatto cruciale coinvolgendo sia la Regione che gli Enti Locali.

Affrontato anche il tema delle piattaforme di supporto, della creazione degli albi degli esperti dei percorsi formativi, dell’osservatorio annuale, e del Festival per il 2023.

Durante il confronto è emerso anche il tema del budget annuale, con valori dello stesso ordine di grandezza (500.000 € all’anno in Emilia Romagna, mentre in Toscana è stato altalenante tra 700.000 € e 300.000 €).
Infine molto interessante il dibattito con i partecipanti, tra i tanti Luigi Pintori si è soffermato sulla differenza tra partecipazione e coinvolgimento (dare “senso”), Claudio Atzori (Presidente regionale Legacoop) sull’armonizzazione dei pesi dei partecipanti alle inziative (chi rappresenta se stesso, chi un soggetto intermedio che rappresenta migliaia di persone) e sull’importanza di andare oltre alle semplici consultazioni ma operare per confronti e assunzioni di responsabilità.

Incontro sulla proposta di Legge sui Processi di Partecipazione

Una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre la partecipazione come prassi strutturata istituzionale

Presentazione  PDF 8 OTTOBRE 2018 Democrazia Partecipativa presso CIRC COPERNICO (v3)

Presentazione  8 OTT Democr Part CIRC COPERN v3

Proposta legge regionale democr partecipativa (versione 6)

Alla ricerca dei temi identitari e di spunti di riflessione per costruire una proposta programmatica progressista e democratica, al Circolo Copernico, presidio tematico dei valori della partecipazione si è svolto LUNEDI 8 OTTOBRE alle 20,00 presso la sede Domukratica  in via Tempio 22  nel cuore di Villanova a Cagliari un incontro per conoscere e discutere su una proposta di legge, rimasta nei cassetti e che può essere piattaforma comune di diverse forze politiche democratiche.

Presentazione e proposta di legge sono  presenti anche nell’apposita sezione  in questo sito.

L’incontro è stata occasione per mettere in evidenza il significato della proposta di legge che vuole così rafforzare la cittadinanza attiva e ridurre il divario tra società civile e politica.

 

Nasce il Centro Studi Luigi Crespellani

A partire dalla ricostruzione storica e culturale della vita e della figura di Luigi Crespellani e del suo contesto storico legato alla ciità di Cagliari, alla Regione Sardegna, il nuovo Centro Studi a lui intestato promuove l’impegno civile e culturale in cui è presente nello statuto anche il tema della partecipazione.

babbo mamma a messa

Evento pubblico postbellico – A destra Luigi Crespellani e la moglie Teresa Mundula

In quegli anni del dopoguerra, la partecipazione era un fenomeno diffuso, basato e mediato dai partiti, dai comizi, dai circoli politici, ma soprattutto -questo era il caso di Luigi Crespellani- da un contatto diretto, intenso con la gente, con un profondo ascolto delle istanze e dei bisogni e che trovava poi l’elaborazione delle strategie e delle azioni dentro le sedi istituzionali. logo Centro Studi Crespellani colori tagliato

 

 

Oggi con un ben diverso scenario, dato dall’introduzione di logiche differenti in termini valoriali e un rapporto con la società civile sempre più istruita ma condizionato anche da una comunicazione non solo dei massmedia, ma dei social e della multimedialità, con opportunità ma anche distorsioni informative, si sente il bisogno di conoscere meglio e di coinvolgere in modo più significativo la società civile sulle questioni sociali e politiche. Segnaliamo l’orientamento del Centro Studi a valorizzare e promuovere l’impegno in questa direzione, attraverso riconoscimenti specifici, come descritto meglio nel Sito del Centro Studi Luigi Crespellani.

Incontro nazionale AIP2 a Cagliari

cofAIP2 Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica ha organizzato il 10 aprile u.s. a Cagliari, assieme alla Regione Sardegna, un incontro per un interessante scambio di esperienze nazionali con particolare focus su quelle svolte e in corso in Sardegna. Un utile meeting per condividere tra associati, funzionari e operatori, soprattutto della pubblica amministrazione regionale, le esperienze più significative recenti e in corso. Continua a leggere

Da Urban Experiences

Ecco la periodica news dal team di Urban Experiences: Walkabout sull’economia circolare all’Isola della Sostenibilità e al Christmas Factory
8 dicembre 2016

Dopo il walkabout GRAB+ lungo la pista ciclopedonale Nomentama, dopo la conclusione della I edizione dell’OpenGeoData School a Monastero Bormida e dopo l’inaugurazione dell’Archivio Bartolucci, “La Stanza di Beppe”, a Fratte Rosa, nelle Marche pesaresi …

  • Approfondimenti sotto sulla prima edizione italiana del corso online di Civic Design, promosso da CivicWise

Continua a leggere